Uno degli argomenti più discussi dell’ultimo mondiale in Sudafrica è stata la scelta del pallone. Il pallone Jabulani-Adidas che è stato messo da tutti sul banco degli imputati. Ma a salire sul banco degli imputati dovrebbero essere tutti coloro che l’hanno scelto, sbagliando i test o facendoli effettuare certamente non da calciatori all’altezza del compito. Si è pensato a far soldi trascurando l’aspetto tecnico. E sono stati fatti danni. A tutte le Nazionali, a tutti i calciatori. Il pallone difficile da controllare, il pallone che batte sul terreno e spesso ti scavalca ridicolizzando il calciatore. I calciatori durante tutto il mondiale hanno avuto la stessa difficoltà di chi cambia auto e deve abituare il suo piede ad un’altra frizione che stacca in modo diverso.
Sono palloni troppo leggeri e difficili da controllare anche quelli scelti per Champions e Europa League. Il Napoli, come tutte le altre squadre, soffre perché quel maledetto pallone ha strane traettorie, non riesci a renderti conto della forza con la quale colpirlo. Si dirà: anche il Liverpool ha giocato con lo stesso pallone. Vero. Ed anche il Liverpool ha fatto figure meschine quando il pallone sembrava una pallina da ping pong con rimbalzi strani, insidiosi, imprevedibili. Strano che i grandi club europei non protestino. Evidentemente non si vogliono andare a toccare superiori interessi.
L'affare pazzesco del pallone-pazzo
