Corrado Ferlaino parla ai microfoni di Marte Sport Live e ricorda il primo storico scudetto: “Fu uno sforzo da parte di tutti. L’operazione di Maradona fu finanziata dai consiglieri e riuscimmo in una grande impresa. I giocatori erano molto sicuri alla vigilia, io no perché il Napoli nella sua storia si era sempre fermato sul più bello. Maradona ha dato a tutti la sicurezza, aveva nel dna la vittoria. Andammo al campo, cominciò la partita, andai via dopo il primo tempo, in realtà feci finta, mi sono visto il secondo tempo nei distinti. Vedevo continuamente il tabellone luminoso per i risultati delle altre partite. Non ero sicuro neanche sull’1-1, Baggio poteva segnare in qualsiasi momento, poi finalmente la partita finì e ci fu una grande festa. Adesso resto un grande tifoso, il Napoli è stato eliminato dal Chelsea ma ha fatto una grande figura in Champions pur non avendo una grande esperienza. Io sono certo che gli azzurri arriveranno terzi, sono un uomo fazioso che tifa sempre e solo Napoli. Lavezzi? Fa un discorso razionale ed economico. La vita di un calciatore è molto breve, se il Napoli pareggia l’offerta, lui resta. Il male sono sempre i procuratori: ogni qual volta un giocatore cambia casacca, loro guadagnano su ogni trasferimento. La finale di Coppa Italia? Non ci sarò, ho già dato, preferisco vederla in tv. Napoli-Juve è sempre stata una grande sfida, prima del 1987 perdevamo sempre o quasi a Torino, riuscimmo ad invertire la tendenza con un secondo tempo spettacolare che resta nella storia del calcio. Chiusi gli occhi sul gol di Volpecina, mi sembrava in fuorigioco, evidentemente Agnolin – sorride – non fischiò per farsi perdonare qualche errore precedente. Il fallimento? Io andai via prima, se fossi rimasto, il Napoli non sarebbe mai fallito. Stasera festeggerò con Bruscolotti al suo ristorante”.