/ Ecco perch? fischio chi ha fischiato e gli ipercritici

Ecco perch? fischio chi ha fischiato e gli ipercritici

Quasi inutile ricordare e sottolineare, ma lo faccio egualmente, che tutti siamo liberi di esprimere il nostro dissenso in ogni occasione se espresso in maniera civile, corretta. Quindi, non voglio negare il diritto di chi ieri sera, alla fine dell’incontro con il Liverpool, ha manifestato il suo stato d’animo fischiando il Napoli. Nè voglio negare il diritto di critica a chi poi ha emesso giudizi scritti e non.
Ciò premesso, avendo anche io lo stesso diritto, penso di criticare chi ha eccessivamente criticato. Capisco chi, a caldo, ha fischiato (ma restano fischi ingenerosi considerando tanti aspetti che andrò ad esaminare), capisco meno chi ha avuto il tempo di riflettere sugli aspetti che io vado a scrivere e di certo sono aspetti alla portata di tutti, aspetti e numeri che tutti conoscono. Uno di questi aspetti va evidenziato: si sta perdendo il senso della misura.
1) Anche il Napoli di Maradona, a settembre del 1987, pareggiò al San Paolo con il Real Madrid in Coppa dei Campioni (1-1). Ed era il Napoli di Maradona!
2) Negli anni si è avuta la conferma che i campionati e le manifestazioni europee post mondiali sono sempre i più ostici da affrontare. Oggi più di prima, diventa tutto più complicato in quanto tanti club hanno molti calciatori impegnati ogni quindici giorni in trasferte anche transoceaniche e in partite dove spesso c’è poco o nulla in palio.
3) Il calcio italiano sta vivendo un periodo di grigiore totale. Il tema è stato ben sviluppato sia dal Corriere dello Sport (Italia disastro in Europa) che sulla Gazzetta dello Sport nell’analisi di Sebastiano Vernazza (Piccola Italia). E il Napoli è tra le italiane che al momento stanno facendo meglio o, per dirla con gli ipercritici, meno peggio. In Champions. L’Inter, tra le più brillanti, vinceva 4-0 e ha chiuso il match 4-3 sul Tottenham. Batosta al di là del punteggio per il Milan con il Real e Galliani ha invitato tutti a non drammatizzare anche se “ho temuto la goleada”. La Roma è stata ridicolizzata dal Basilea. Basilea non Manchester! In Europa League, la Juve ha pareggiato a stento contro il Salisburgo e Delneri è stato caustico: “Giocando così si va fuori”. La Sampdoria ha perso con il Metalist. Il Palermo in casa è naufragato contro il CSKA Mosca. Si potrebbe obiettare: perché guardare in casa d’altri? Perché ci serve a capire meglio un po’ tutto, ad apprezzare meglio quanto abbiamo. Fermo restando che si può e si deve migliorare.
4) Si è detto e si è scritto: il Liverpool non era nella sua migliore formazione. D’accordo, ma anche la non migliore formazione del Liverpool conta su calciatori di spessore, di esperienza internazionale superiore a quella degli azzurri.
5) Il Napoli, quarto in campionato e ancora in corsa per la qualificazione nel suo girone di Europa League, merita più affetto e considerazione. Ritengo che non ci debba legare sempre e sistematicamente al singolo risultato. Un altro difetto? Se il Napoli vince è perché gli avversari erano scarsi, non motivati, non avevano in campo la migliore formazione. Se perde è perché “questo Napoli non ha ricambi”, “con questa squadra dove andiamo”. Eccessivo, ingiusto, incoerente.
6) Neanche il Barcellona, al momento una delle squadre più forti del mondo, riesce a vincere sempre. Il Napoli dall’inizio della stagione, escludendo le amichevoli, ha vinto cinque incontri, ne ha pareggiati sei e ne ha perso uno.
7) E’ verissimo che contro il Liverpool il Napoli non è stato all’altezza di sue precedenti esibizioni (primo tempo troppo timoroso e senza ritmo), ma ribadisco che non vanno trascurati il valore e l’esperienza internazionale degli avversari (per nulla suggestionati dai sessantamila del San Paolo, ad esempio). Inoltre, Mazzarri ha Maggio che non sta giocando da Maggio; Lavezzi che si prodiga, ma spesso il risultato delle sue giocate non è pari alle sue intenzioni; Gargano che è generoso, ma forse anche per poca lucidità (caratteristiche tecniche a parte) sbaglia un numero incredibile di appoggi anche elementari; Hamsik che migliora, ma come capita anche a tanti grandi calciatori spesso è discontinuo.
8) Si dice: il Napoli non ha ricambi all’altezza. Sarà anche vero, ma il Milan che in attacco ha solo titolari (Ibrahimovic, Pato, Robinho, Ronaldinho e Inzaghi) è stato sconfitto a Cesena e a Madrid ha collezionato una figuraccia di quelle che non sono facili da dimenticare.
Dunque, occorre pazienza. In campo, il Pazienza che si sta dimostrando vitale per il gioco del Napoli e fuori, la pazienza che avrà anche un limite, ma si concede quasi sempre a chi si ama.

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