Napoli, goditi questa notte. Finale di Coppa Italia e l’entusiasmo dei 60mila per un traguardo fondamentale e meritato che manca addirittura dal 1997. Gli azzurri hanno l’occasione di cancellare l’onta con il Vicenza e tornare a vincere qualcosa dopo 22 anni. I 55mila esultano e gonfiano il petto. All’Olimpico ci saranno e sfideranno la Juventus che evoca una rivalità vecchia quanto il calcio. Un nuovo capitolo – quello più avvincente – è in programma il 20 maggio e nessuno vorrà perderselo. Onore, comunque, al Siena che nella ripresa mette un po’ di paura al Napoli. Ma questa è la serata perfetta ed è vietato rovinarla. Un po’ di fiatone, ma l’urlo liberatorio al novantesimo è commovente. Gli azzurri chiudono la pratica nel primo tempo e bastano dieci minuti per rompere l’equilibrio. L’autorete di Vergassola spiana la strada e facilità il compito. Gli spazi si moltiplicano e i tre tenori vanno a nozze. Cavani sfiora il raddoppio al 16′, poi lo trova al 31′. Il Napoli gioca in scioltezza e Inler va vicino al tris. Solo due note stonate: l’ammonizione di Gargano – salterà la finale – e l’infortunio muscolare di Maggio. Nella ripresa gli azzurri si specchiano e arretrano un po’ troppo. Il Siena ha coraggio, ma non trova il gol della speranza. Hamsik e Lavezzi falliscono la sicurezza, ma basta così. Tripudio Napoli.