Per il Napoli è il campionato delle occasioni sprecate. Straordinario e inaspettato nel rendimento e nei risultati in Champions League, al top in Coppa Italia (è in finale con la Juventus), il Napoli ha banalmente sciupato tantissime occasioni per fare altrettanto anche nel massimo campionato nazionale. E’ vero che l’aritmetica gli consente ancora di sperare nel terzo posto alle spalle della Juventus e del Milan (vittoria degli azzurri sul Siena, pareggio o sconfitta della Lazio con l’Inter e sconfitta dell’Udinese a Catania), ma è ancora più vero che per strada la squadra di Mazzarri ha lasciato tanti, troppi punti: per lo stress e gli impegni europei, per gli infortuni, per gli errori arbitrali, ma soprattutto per ingenuità e per limiti dei singoli.
Due esempi, i più recenti. Gli errori in fase conclusiva, di realizzazione a Bologna (il primo tempo, il Napoli avrebbe potuto chiuderlo sull’1-4!); gli errori in occasione del vantaggio di Diamanti: in tre (Britos e Inler, brutte statuine, e Zuniga che interviene, ma in netto ritardo) lo circondano, ma non lo marcano. Diamanti ha il tempo di controllare e di battere, indisturbato, a rete.
Il Napoli non ha saputo sfruttare le tante palle-gol capitategli (con Cavani e Hamsik, al di là delle traverse colpite), il Bologna ha capitalizzato entrambe quelle avute sino al 2-0. La differenza tra le due squadra è tutta qui. Puoi comandare il gioco, ma se non segni…
Dunque, Napoli non bravo e non fortunato considerando i legni centrati. Napoli che ora vede allontanarsi i preliminari di Champions. E’ minima la possibilità di centrarli, anche se gli azzurri hanno il dovere di crederci sino all’ultimo secondo del campionato.
Alcune riflessioni. Sul Bologna e sui bolognesi, innanzitutto. Perché il Bologna contro Mazzarri e i suoi ha lottato e ha festeggiato come se avesse centrato un prestigioso traguardo? Solo per brindare all’addio di Di Vaio? Perché lo stadio ha alzato cori contro Mazzarri? Perché lo stadio ha… invitato il Vesuvio a eruttare (coro becero, stantio, da autentici mentecatti)? Perché all’annuncio del 2-0 dell’Udinese sul Genoa lo stadio ha urlato la “sua” gioia? Perché i caroselli di auto in città dopo la vittoria sul Napoli? Tutto strano, molto, molto strano.
Poi, su Bergonzi. Giustamente ha espulso Dzemaili e Morleo in occasione della rissa nel finale (un’altra dimostrazione di quanto Pioli e i felsinei ci tenessero particolarmente a far risultato), ma come mai non ha espulso anche Di Vaio che ha vistosamente spintonato Dzemaili con Bergonzi a pochi passi? Forse Di Vaio nel giorno del’addio godeva di una particolare immunità?
Ancora. Ricordando il trentennale passato (Genoa), il presente bolognese (ricordiamocelo quando Pioli e i suoi verranno al San Paolo) e a futura memoria, caro Napoli non avere più pietà di nessuno.
Infine, sinceri complimenti ai napoletani dell’Udinese Di Natale e Floro Flores per i gol e per quanto stanno dando all’Udinese.